Giannino Marchig (1897 - 1983)

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Giannino Marchig, nato a Trieste il 29 settembre 1897, è considerato un autodidatta. Il suo stile artistico è caratterizzato da una coscienziosa delicatezza e da un'apprezzamento per le tonalità basse e le armonie tenui. Marchig è particolarmente abile nell'arte dell'acquaforte, dimostrando una notevole competenza tecnica e un senso del chiaroscuro. Viaggiando molto in Italia e all'estero, ha raccolto innumerevoli impressioni e studi. Ha partecipato a importanti mostre italiane e internazionali, guadagnandosi riconoscimenti come il premio Stibbert nel 1920 e il premio Ussi nel 1925 per la sua opera "Morte di un autore", esposta presso la Galleria d'Arte Moderna di Firenze. Marchig è stato un presenza costante alle Biennali di Venezia a partire dal 1920, esponendo opere che spaziavano dal trittico "Interno monastico" al suggestivo "La Tesseruzione di Lazzaro".

Le sue opere sono presenti in importanti gallerie d'arte italiane e in collezioni private sia in Italia che all'estero. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il suo studio a Firenze fu distrutto in un bombardamento aereo. Negli anni successivi, grazie ai contatti con prestigiosi committenti nel campo del restauro, compì viaggi negli Stati Uniti arricchendo ulteriormente il suo bagaglio culturale. Nel 1949, Marchig incontrò Jeanne, una giovane pittrice scandinava, che divenne sua moglie e collaboratrice. Insieme si trasferirono in Svizzera, dove risiedettero a Losanna e successivamente a Vandoeuvres dal 1960. Verso la fine della sua carriera, Marchig esplorò il tema del carnevale con uno spirito diverso, creando dipinti caratterizzati da volti mascherati deformi che evocano un'atmosfera inquietante e una drammaticità latente.

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